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1 Introduzione

Il presente documento descrive componenti e procedure per la distribuzione di acqua potabile al piano con il sistema di condutture Optiflex.

Il modello a livelli della Nussbaum illustra i tre fattori d’influenza da tenere in considerazione nella progettazione, realizzazione e manutenzione di impianti di acqua potabile ineccepibili sotto l’aspetto igienico, ossia materiale, mantenimento della temperatura e ristagno.

Nella distribuzione sui piani, il ristagno e il mantenimento della temperatura costituiscono i fattori d’influenza particolarmente rilevanti poiché incidono in misura determinante sulla qualità dell’acqua potabile dell’intero impianto. Il ristagno e il mantenimento della temperatura possono essere presi in considerazione in modo ottimale posando una conduttura nell’impianto a punto di presa singolo e rispettando il raggio di 6 metri e la regola dei 9 metri nella disposizione degli apparecchi.

1.1 Impianto a punto di presa singolo

La Nussbaum raccomanda, per gli ultimi metri prima del prelievo, un impianto a punto di presa singolo con condutture di erogazione dimensionate in modo ottimale:

  • Ciascun apparecchio viene collegato al distributore tramite una propria conduttura di erogazione con tubo di protezione.

  • Con un impianto a punto di presa singolo è pertanto possibile utilizzare tubi con il diametro più piccolo possibile.

  • Inoltre, le condutture non dovrebbero avere una lunghezza superiore a 9 metri (👉 Regola dei 9 metri).

A un primo sguardo, l’impianto a punto di presa singolo presenta i seguenti svantaggi:

  • Rispetto a un impianto ad anello o con pezzi a Ti, il volume complessivo delle condutture per tutti gli apparecchi è maggiore.

  • Se un apparecchio rimane inutilizzato a lungo, nella conduttura di erogazione si verifica un ristagno di acqua.

A un’analisi più attenta emerge tuttavia che ciò che sembrava uno svantaggio è, di fatto, un vantaggio:

  • L’utilizzo di condutture singole con diametro minimo e lunghezza massima di 9 metri fa sì che il volume delle condutture di ciascun apparecchio sia ridotto. Questo rende possibile uno scarico rapido del contenuto delle condutture di ciascun apparecchio. Pertanto, l’erogazione di acqua calda e fredda pulita richiede al massimo 5 secondi (👉 Volume delle condutture in impianti a punto di presa singolo e tempo necessario per lo scarico del contenuto delle condutture). Anche i tempi di erogazione per l’acqua calda ≥ 40 °C risp. 50 °C e per l’acqua fredda ≤ 25 °C prescritti dalla direttiva W3/C3:2020 della SSIGA e dalla norma SIA 385/2:2015 vengono rispettati agevolmente.

  • Ciò permette di risciacquare i rubinetti di presa (ad esempio soffione, tubo flessibile della doccia, regolatore del getto) con acqua pulita e di scaricare l’acqua stagnante in essi contenuta. In questo ultimo metro critico, il ristagno non può essere evitato con alcuna delle altre varianti d’installazione. Il ristagno dell’acqua nei rubinetti di presa si verifica anche utilizzando una stazione di lavaggio.

Lunghezza max. condutture

Dimensione dei tubi (diametro esterno × spessore parete)

Volume max. condutture

Valore di carico dell’apparecchio

Tempo max. necessario per lo scarico del contenuto delle condutture

[m]

[mm]

[l]

[LU]

[s]

9

16 x 3.8

0.5

1

5

16 x 2.2

0.9

2

20 x 2.8

1.4

3

Volume delle condutture in impianti a punto di presa singolo e tempo necessario per lo scarico del contenuto delle condutture

Nota: Questa procedura è in linea con i principi di determinazione dei valori limite. Nella misurazione dei valori limite chimici dell’OPPD, i primi 500 ml non sono rilevanti per la misurazione. Nelle misurazioni microbiologiche viene addirittura scartato almeno il primo litro.

Ulteriori vantaggi dell’impianto a punto di presa singolo:

  • Nessuna influenza termica sul rubinetto di presa:
    Diversamente da un impianto ad anello o con pezzi a Ti si può evitare il riscaldamento della conduttura dell’acqua fredda attraverso il miscelatore. Ulteriori dettagli: 👉 Influenza termica sul rubinetto di presa.

  • Direzione di flusso univoca (W3/C3:2020, A10.1):
    Diversamente da un impianto ad anello, la direzione di flusso nelle condutture di erogazione è univoca.

  • Semplicità di determinazione del diametro delle condotte (W3/C3: 2020, A10.1):
    Poiché ciascun apparecchio viene alimentato singolarmente è facile calcolare il diametro dei tubi. Sul sito web della Nussbaum sono disponibili utili strumenti per il dimensionamento: www.nussbaum.ch/strumenti.

  • Posa separata di singole condutture (W3/C3: 2020, A10.1):
    Se i distributori vengono montati all’interno di cassette, ciascuna conduttura di erogazione può essere posata separatamente e separata dal distributore in caso di inutilizzo di un apparecchio.

1.2 Raggio di 6 metri

Gli apparecchi andrebbero disposti in modo tale che tutti gli apparecchi attraversati dall’acqua vengano collocati in un raggio di 6 m attorno al tratto montante e al distributore direttamente adiacente.

In presenza di apparecchi con un raccordo per l’acqua calda disposti più lontano risulta difficile rispettare la regola dei 9 metri (👉 Regola dei 9 metri). In questo caso è necessario prevedere ulteriori tratti montanti.

1.3 Regola dei 9 metri

La regola dei 9 metri definisce la massima lunghezza di sviluppo delle condutture di erogazione nell’impianto a punto di presa singolo, dall’uscita del distributore fino al raccordo degli apparecchi.

Se a questa regola si combina un corretto dimensionamento dei diametri dei tubi (ad esempio 16 x 2.2 oppure 20 x 2.8, a seconda della portata volumetrica dell’apparecchio) è possibile ottenere volumi delle condutture molto ridotti. Risulta così possibile rispettare facilmente i tempi di erogazione con un distributore mantenuto caldo. Anche la perdita di pressione viene mantenuta in un intervallo adeguato. Ulteriori informazioni: 👉 Impianto a punto di presa singolo.

Presupposto per poter rispettare la regola dei 9 metri è rispettare il raggio di 6 metri (👉 Raggio di 6 metri).

1.4 Influenza termica sul rubinetto di presa

Uno dei motivi che depone a favore della posa delle condutture di erogazione nell’impianto a punto di presa singolo (👉 Impianto a punto di presa singolo) è l’influenza termica sul rubinetto di presa.

Mentre l’impianto a punto di presa singolo consente una separazione termica affidabile, in altri sistemi si verificano trasferimenti di calore che favoriscono la proliferazione delle legionelle a discapito dell’igiene dell’acqua potabile.

Impianto a punto di presa singolo (installazione con condotte di prelievo secondo W3/C3, A10.1)

  • Il consumo su B non influenza A.

  • Nessuna influenza termica reciproca.

Impianto con pezzi a Ti (installazione con raccordi a Ti secondo W3/C3, A10.2)

  • Il consumo su B influenza A.

  • Convezione all’uscita su A, proliferazione di legionelle nella zona a Ti.

  • Possibili ponti termici sul miscelatore A.

Impianto in serie (installazione in serie secondo W3/C3, A10.3)

  • Il consumo su B influenza A.

  • Ponti termici sul miscelatore A.

Circolazione dell’acqua ai piani (secondo W3/C3, A10.4)

  • Tutti i rubinetti di presa subiscono un’influenza termica costante dovuta alla circolazione.

  • Ponti termici su tutti i miscelatori.

  • In caso di installazione premurale: riscaldamento permanente del vano tecnico.

Impianto ad anello (installazione ad anello secondo W3/C3, A10.5)

  • Il consumo su B influenza A e/o altri rubinetti di presa. A causa della direzione di flusso non univoca non è possibile prevedere quali rubinetti di presa siano interessati da un’influenza termica.

  • Ponti termici sul miscelatore A e/o su altri miscelatori.

Influenza termica nei diversi gruppi di apparecchi e nelle distribuzioni ai piani.