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7 Nozioni e definizioni

7.1 Regola delle 72 ore

In un impianto utilizzato in modo conforme alle disposizioni, il volume di acqua potabile nelle condutture andrebbe idealmente rinnovato ogni giorno, tuttavia al massimo ogni 72 ore.

La regola delle 72 ore è particolarmente importante nel caso di impianti di acqua potabile nuovi: fino a quando l’impianto non è a regime, il rinnovamento dell’acqua potabile è determinante per la formazione del biofilm. Se, tra il primo riempimento e l’esercizio conforme alle disposizioni, trascorrono più di 72 ore è necessario adottare misure idonee affinché l’acqua contenuta nella corrispondente sezione della conduttura venga rinnovata ogni 72 ore fino all’esercizio conforme alle disposizioni. Ciò può avvenire attraverso un prelievo manuale di acqua potabile da parte di un professionista della tecnica idrosanitaria o di un rappresentante del committente. Sono anche possibili prelievi automatici dalle condutture di distribuzione e dalle condutture di distribuzione ai piani.

Nei sistemi a regime, il ristagno produce effetti ridotti. Se un sistema di distribuzione di acqua potabile microbiologicamente stabile, utilizzato per diversi mesi in modo conforme alle disposizioni, non viene usato per un periodo prolungato è necessario adottare le misure previste dalla direttiva W3/C3:2020, 12.3 (👉 Misure in caso di tempi di ristagno brevi e lunghi secondo W3/C3:2020, 12.3, tab. 2.).

Il rinnovamento regolare del volume secondo la regola delle 72 ore non è uno «spurgo» nell’accezione prevista dalla direttiva W3/C3. Lo spurgo viene effettuato, ad esempio, subito dopo il primo riempimento e si riferisce all’apertura completa e contemporanea di più rubinetti di presa e la generazione di una velocità di scorrimento > 1.5 m/s (flusso di prelievo medio pari a 10 l/min). Ulteriori informazioni: 👉 Primo riempimento e lavaggio.

Nota: I cosiddetti «sistemi di spurgo» perseguono certamente l’obiettivo di un rinnovamento del volume secondo la regola delle 72 ore, tuttavia mostrano inevitabilmente i loro limiti (👉 Sistemi di lavaggio).

7.2 Impianto a punto di presa singolo

La Nussbaum raccomanda, per gli ultimi metri prima del prelievo, un impianto a punto di presa singolo con condutture di erogazione dimensionate in modo ottimale:

  • Ciascun apparecchio viene collegato al distributore tramite una propria conduttura di erogazione con tubo di protezione.

  • Con un impianto a punto di presa singolo è pertanto possibile utilizzare tubi con il diametro più piccolo possibile.

  • Inoltre, le condutture non dovrebbero avere una lunghezza superiore a 9 metri (👉 Regola dei 9 metri).

A un primo sguardo, l’impianto a punto di presa singolo presenta i seguenti svantaggi:

  • Rispetto a un impianto ad anello o con pezzi a Ti, il volume complessivo delle condutture per tutti gli apparecchi è maggiore.

  • Se un apparecchio rimane inutilizzato a lungo, nella conduttura di erogazione si verifica un ristagno di acqua.

A un’analisi più attenta emerge tuttavia che ciò che sembrava uno svantaggio è, di fatto, un vantaggio:

  • L’utilizzo di condutture singole con diametro minimo e lunghezza massima di 9 metri fa sì che il volume delle condutture di ciascun apparecchio sia ridotto. Questo rende possibile uno scarico rapido del contenuto delle condutture di ciascun apparecchio. Pertanto, l’erogazione di acqua calda e fredda pulita richiede al massimo 5 secondi (👉 Volume delle condutture in impianti a punto di presa singolo e tempo necessario per lo scarico del contenuto delle condutture). Anche i tempi di erogazione per l’acqua calda ≥ 40 °C risp. 50 °C e per l’acqua fredda ≤ 25 °C prescritti dalla direttiva W3/C3:2020 della SVGW e dalla norma SIA 385/2:2015 vengono rispettati agevolmente.

  • Ciò permette di risciacquare i rubinetti di presa (ad esempio soffione, tubo flessibile della doccia, regolatore del getto) con acqua pulita e di scaricare l’acqua stagnante in essi contenuta. In questo ultimo metro critico, il ristagno non può essere evitato con alcuna delle altre varianti d’installazione. Il ristagno dell’acqua nei rubinetti di presa si verifica anche utilizzando una stazione di lavaggio.

Lunghezza max. condutture

Dimensione dei tubi (diametro esterno × spessore parete)

Volume max. condutture

Valore di carico dell’apparecchio

Tempo max. necessario per lo scarico del contenuto delle condutture

[m]

[mm]

[l]

[LU]

[s]

9

16 x 3.8

0.5

1

5

16 x 2.2

0.9

2

20 x 2.8

1.4

3

Volume delle condutture in impianti a punto di presa singolo e tempo necessario per lo scarico del contenuto delle condutture

Nota: Questa procedura è in linea con i principi di determinazione dei valori limite. Nella misurazione dei valori limite chimici dell’OPPD, i primi 500 ml non sono rilevanti per la misurazione. Nelle misurazioni microbiologiche viene addirittura scartato almeno il primo litro.

Ulteriori vantaggi dell’impianto a punto di presa singolo:

  • Nessuna influenza termica sul rubinetto di presa:
    Diversamente da un impianto ad anello o con pezzi a Ti si può evitare il riscaldamento della conduttura dell’acqua fredda attraverso il miscelatore. Ulteriori dettagli: 👉 Influenza termica sul rubinetto di presa.

  • Direzione di flusso univoca (W3/C3:2020, A10.1):
    Diversamente da un impianto ad anello, la direzione di flusso nelle condutture di erogazione è univoca.

  • Semplicità di determinazione del diametro delle condotte (W3/C3: 2020, A10.1):
    Poiché ciascun apparecchio viene alimentato singolarmente è facile calcolare il diametro dei tubi. Sul sito web della Nussbaum sono disponibili utili strumenti per il dimensionamento: www.nussbaum.ch/strumenti.

  • Posa separata di singole condutture (W3/C3: 2020, A10.1):
    Se i distributori vengono montati all’interno di cassette, ciascuna conduttura di erogazione può essere posata separatamente e separata dal distributore in caso di inutilizzo di un apparecchio.

7.3 Raggio di 6 metri

Gli apparecchi andrebbero disposti in modo tale che tutti gli apparecchi attraversati dall’acqua vengano collocati in un raggio di 6 m attorno al tratto montante e al distributore direttamente adiacente.

In presenza di apparecchi con un raccordo per l’acqua calda disposti più lontano risulta difficile rispettare la regola dei 9 metri (👉 Regola dei 9 metri). In questo caso è necessario prevedere ulteriori tratti montanti.

7.4 Regola dei 9 metri

La regola dei 9 metri definisce la massima lunghezza di sviluppo delle condutture di erogazione nell’impianto a punto di presa singolo, dall’uscita del distributore fino al raccordo degli apparecchi.

Se a questa regola si combina un corretto dimensionamento dei diametri dei tubi (ad esempio 16 x 2.2 oppure 20 x 2.8, a seconda della portata volumetrica dell’apparecchio) è possibile ottenere volumi delle condutture molto ridotti. Risulta così possibile rispettare facilmente i tempi di erogazione con un distributore mantenuto caldo. Anche la perdita di pressione viene mantenuta in un intervallo adeguato. Ulteriori informazioni: 👉 Impianto a punto di presa singolo.

Presupposto per poter rispettare la regola dei 9 metri è rispettare il raggio di 6 metri (👉 Raggio di 6 metri).

7.5 Regola dei 5 secondi

Se l’impianto di acqua potabile viene realizzato sulla base della soluzione Nussbaum (👉 Impianto a punto di presa singolo e 👉 Regola dei 9 metri) si applicano le seguenti regole di comportamento per il relativo esercizio:

Far scorrere l’acqua dai rubinetti di presa per 5 secondi. Questo garantisce che il contenuto delle condutture di erogazione venga spurgato e che successivamente venga prelevata l’acqua pulita conservata nel tratto montante. Nella maggior parte dei casi, questa regola viene rispettata automaticamente, ad esempio quando si fa la doccia.

7.6 Influenza termica sul rubinetto di presa

Uno dei motivi che depone a favore della posa delle condutture di erogazione nell’impianto a punto di presa singolo (👉 Impianto a punto di presa singolo) è l’influenza termica sul rubinetto di presa.

Mentre l’impianto a punto di presa singolo consente una separazione termica affidabile, in altri sistemi si verificano trasferimenti di calore che favoriscono la proliferazione delle legionelle a discapito dell’igiene dell’acqua potabile.

Impianto a punto di presa singolo (installazione con condotte di prelievo secondo W3/C3, A10.1)

  • Il consumo su B non influenza A.

  • Nessuna influenza termica reciproca.

Impianto con pezzi a Ti (installazione con raccordi a Ti secondo W3/C3, A10.2)

  • Il consumo su B influenza A.

  • Convezione all’uscita su A, proliferazione di legionelle nella zona a Ti.

  • Possibili ponti termici sul miscelatore A.

Impianto in serie (installazione in serie secondo W3/C3, A10.3)

  • Il consumo su B influenza A.

  • Ponti termici sul miscelatore A.

Circolazione dell’acqua ai piani (secondo W3/C3, A10.4)

  • Tutti i rubinetti di presa subiscono un’influenza termica costante dovuta alla circolazione.

  • Ponti termici su tutti i miscelatori.

  • In caso di installazione premurale: riscaldamento permanente del vano tecnico.

Impianto ad anello (installazione ad anello secondo W3/C3, A10.5)

  • Il consumo su B influenza A e/o altri rubinetti di presa. A causa della direzione di flusso non univoca non è possibile prevedere quali rubinetti di presa siano interessati da un’influenza termica.

  • Ponti termici sul miscelatore A e/o su altri miscelatori.

Influenza termica nei diversi gruppi di apparecchi e nelle distribuzioni ai piani.

7.7 Sistemi di lavaggio

Se il sistema viene dimensionato in modo ottimale e l’utilizzo dei materiali avviene come raccomandato dalla Nussbaum è generalmente possibile fare a meno di sistemi di lavaggio. Nel caso di condutture di grandi dimensioni o immobili a uso stagionale o con requisiti igienici particolari può tuttavia essere necessario garantire un regolare rinnovamento del volume. A tale scopo sussistono diverse possibilità:

  • Opzione 1: Elaborare un piano di lavaggio manuale per il personale addetto all’esercizio e alla manutenzione.

  • Opzione 2: Utilizzare un dispositivo di lavaggio automatico.

Per il lavaggio del tratto montante può essere utilizzata, ad esempio, l’unità attuatore Easy-Matic temporizzata (23300) che può essere associata anche a una valvola digitale di regolazione per la circolazione che monitora la temperatura dell’acqua fredda nelle condutture e attiva un lavaggio in caso di superamento di un valore limite.

Se vengono utilizzate stazioni di lavaggio al piano occorre accertarsi che non abbiano alcun effetto su punti nevralgici come tubi flessibili della doccia o soffioni. L’unico modo per garantire che ciò non avvenga è installare un rubinetto di presa elettronico. Ma ci sono altri motivi per cui un impianto installato secondo le raccomandazioni della Nussbaum con acciaio inossidabile nel tratto montante e impianto a punto di presa singolo al piano costituisce una soluzione migliore rispetto ad altri impianti idraulici con dispositivo di lavaggio automatico.

Da una parte sussistono numerosi vantaggi pratici:

Caratteristica

Impianto a punto di presa singolo secondo la soluzione Nussbaum

Impianto in serie o con pezzi a T con dispositivo di lavaggio

Lavaggio dell’ultimo metro (tubo flessibile della doccia, soffione ecc.)

L’ultimo metro viene risciacquato con acqua pulita dopo un tempo di erogazione di 5 secondi

L’ultimo metro non viene risciacquato attraverso un dispositivo di lavaggio

Influenza termica sul rubinetto di presa

Nessuna influenza termica

Trasferimenti di calore dovuti a ponti termici sul miscelatore e/o per convezione

Utilizzo

Utilizzo in base alle necessità (acqua pulita dopo 5 secondi)

Lavaggio indipendentemente dall’utilizzo

Sicurezza di progettazione

La progettazione nell’impianto a punto di presa singolo è semplice: dimensionamento semplice dei diametri dei tubi, rispetto della regola dei 9 metri

La progettazione del dispositivo di lavaggio è complessa e richiede un allacciamento elettrico supplementare

Sicurezza operativa

Il sistema funziona sempre

Un guasto del sistema crea incertezza tra gli utenti

Costi d’investimento

Pur essendo necessari alcuni metri di tubo in più rispetto a un impianto con pezzi a T si può fare a meno di una dispendiosa stazione di lavaggio

Maturano costi per l’acquisto della stazione di lavaggio e l’installazione da parte di personale specializzato

Costi operativi

Nessun costo operativo e nessun costo di sostituzione grazie alla lunga durata dell’impianto

Costi per corrente elettrica, acqua, sostituzioni poiché l’apparecchio elettrico non ha una lunga durata

Sostenibilità

Nessun apparecchio superfluo, nessuno spreco di acqua

Inquinamento ambientale causato dalla fabbricazione e dallo smaltimento degli apparecchi elettrici, spreco di acqua, consumo di corrente elettrica

Rumorosità

Rumori solo in caso di utilizzo

Fastidiosi rumori di lavaggio, ad esempio di notte

Confronto tra la soluzione della Nussbaum e altre forme d’installazione con dispositivo di lavaggio.

Dall’altra parte sussistono indicazioni in base alle quali un lavaggio troppo frequente potrebbe favorire la proliferazione di legionelle. Come emerso da uno studio condotto dal DVGW, in caso di sostituzione dell’acqua nella modalità «più volte al giorno» si deve prevedere una velocità di proliferazione delle amebe e delle legionelle maggiore rispetto alla modalità «più giorni» con tempi di ristagno più lunghi. Considerando il numero di legionelle risultante, in entrambe le modalità si instaura un equilibrio simile (Dr. A. Korth et al.: rapporto conclusivo «Schutz des Trinkwassers: Anforderungen an den bestimmungsgemäßen Betrieb kaltgehender Trinkwasser-Installationen unter dem Gesichtspunkt der Vermehrung von Legionellen», DVGW, luglio 2019).

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7.8 Imballaggio

Per evitare che una prima contaminazione si verifichi già durante il montaggio è necessario utilizzare imballaggi igienici. Allo stesso tempo vanno tuttavia tenuti in debita considerazione gli aspetti ecologici:

Non sempre sono necessari imballaggi singoli. Anche uno scatolone o una busta da cinque pezzi possono rappresentare unità d’imballaggio idonee – soprattutto per i componenti di piccole dimensioni che vengono utilizzati in cantiere in grandi quantità e rapidamente. Da un punto di vista ecologico non è opportuno nemmeno produrre tappi in plastica inutili e destinati a essere rimossi in fase di montaggio delle condutture.

È fondamentale richiudere correttamente l’imballaggio dopo avere prelevato un componente (richiudere il coperchio dello scatolone, ripiegare il lembo aperto della busta). I prodotti non devono essere completamente disimballati e depositati in cantiere privi di imballo.